lunedì 4 maggio 2009

APPIA ANTICA


La via Appia era la più importante delle strade consolari che uscivano da Roma (al punto di essere definita dal poeta latino Stazio 'Regina viarum'). Fu voluta nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio per collegare Roma a Capua, poi fu prolungata in più riprese fino a raggiungere Brindisi, nel II secolo a.C. (per un totale di circa 540 Km). La via era lastricata con grandi lastroni (o “basoli”) di pietra vulcanica di forma variamente poligonale. La roccia è una lava leucititica  proveniente dal Vulcano Laziale e nel Lazio viene chiamata anche  selce, é di colore grigio scuro e spesso contiene cristalli  di leucite (da cui il nome). La sede stradale era larga circa 4 metri (14 piedi romani) per consentire il passaggio contemporaneo di due carri in entrambi i sensi di marcia ed era fiancheggiata da due marciapiedi in terra battuta, delimitati da un cordolo di pietra (crepidine) e larghi circa un metro e mezzo. Lungo il percorso, ogni miglio, erano collocati cippi e colonne. Ogni sette o nove miglia (circa 10 o 13 km) nei tratti più frequentati e ogni 10 o 12 miglia (circa 14 o 17 km) in quelli meno importanti si trovavano le stazioni di posta per il cambio dei cavalli (stationes) unitamente a luoghi di ristoro e di alloggio per i viaggiatori (mansiones).




Nei pressi dei centri abitati, la via era costeggiata da grandi ville patrizie (per esempio la Villa dei Quintili) e, soprattutto, da monumenti funerari e tombe costruiti con differenti tecniche edilizie, dall’età repubblicana alla tarda età imperiale.



 


Il primo maggio ho fatto una bellissima passeggiata lungo l'Appia Antica, sotto un sole caldo e ristoratore. La parte che ho percorso va da via Casal Rotondo-via Torricola a poco oltre via di Tor Carbone- via Erode Attico, (dal VI fin quasi al IV miglio) quindi un tragitto piuttosto breve rispetto all'estensione della via attualmente praticabile a piedi, che va da Roma -Porta San Sebastiano a Frattocchie (un po' meno di venti chilometri).



 


Questo è il panorama che si può ammirare dalla strada. Roma sembra così distante, eppure è molto vicina, con i suoi edifici avvolti dalla foschia.



 


panorama2panorama1Ho fotografato solo una piccola parte dei monumenti che costeggiano la strada. Alcune foto sono penalizzate dalla sovraesposizione del cielo, ma il sole era ancora troppo alto e dalla mia compattina non posso pretendere troppo.



 


CASAL ROTONDO: E' il più grande sepolcro circolare della via Appia. Viene detto così per via di un casale costruitovi sopra utilizzando le strutture di una torre del XIII sec. in marmo e peperino, appartenente in origine alla famiglia dei Savelli. Di età augustea, è formato da un corpo cilindrico, originariamente rivestito di travertino, impostato su un basamento quadrangolare di 35 metri di lato. Sulla base di un frammento di iscrizione rinvenuto nell’area, il mausoleo fu attribuito a Messalla Corvino, console dell’anno 31 a.C., a cui lo avrebbe dedicato il figlio M. Valerio Messalino Cotta, ma sembra che tale attribuzione sia errata.



 


50-CasaleRotondo250 - CasaleRotondoQuesta invece è una foto dall'alto tratta dal sito del Parco dell'Appia Antica e rende l'idea della posizione assolutamente peculiare del casale.



 


 


Casalrotondo copiaSEPOLCRO DEI FASCI CONSOLARI: Si tratta del fregio a rilievo con armi e fasci consolari proveniente dalla tomba di un magistrato



 


 


48-Tomba dei fasci consolariVILLA DEI QUINTILI Questa villa è qualcosa di straordinario e meriterebbe un post a parte. Sull'Appia Antica si affaccia un ninfeo che costituiva l’ ingresso originario alla villa .L’aspetto attuale del ninfeo è dovuto alla fortificazione edificata durante il Medioevo per il controllo dei traffici sulla strada. Apparteneva ai fratelli Sesto Quintilio Condiano Massimo e Sesto Quintilio Valeriano Massimo, entrambi consoli nel 151 d.C. Nel 182 d.C. divenne proprietà dell’imperatore Commodo, che se ne impossessò dopo aver fatto uccidere i due fratelli, con il pretesto di una congiura.



In questa foto è ripreso il ninfeo e dalla finestra, con un curioso effetto,  si intravede ciò che resta del grandioso complesso termale. In primo piano un'installazione moderna parte di un cospicuo numero di sue similidisseminate nel territorio della villa (ma già una sola sarebbe troppa ). Inutile aggiungere che trovo questa cosa orribile e fuori luogo rispetto al contesto archeologico.



 


quintili



STATUA ACEFALA Si trova davanti ad un grosso nucleo in selce appartenente a un monumento sepolcrale. E' una statua maschile, togata, in marmo bianco, priva della testa.



 


 


 


47-statua acefalaAd un certo punto durante la passeggiata si percorre una delle zone meglio conservate, soprattutto perchè l’attuale stato di molte tombe è frutto delle “ricostruzioni” fatte eseguire nel XIX secolo da Luigi Canina (che inoltre fece piantare ai lati della strada i pini e i cipressi che ancora oggi svettano su di essa); i rilievi e le statue antiche sono stati sostituiti con copie e calchi (gli originali sono dislocati in musei).



 


TOMBA DEL FRONTESPIZIO Era a forma di torre: se ne conserva il nucleo in calcestruzzo, davanti al quale fu aggiunto, nella sistemazione del Canina, un prospetto architettonico con timpano triangolare, su cui è inserito il calco di un rilievo con quattro busti-ritratto. Al centro è una coppia di coniugi, raffigurati nel gesto della “dextrarum iunctio” che era il momento culminante del rito nuziale, quello in cui veniva sancito il patto coniugale; ai lati un uomo e una donna più giovani sono probabilmente i loro figli; dalle pettinature femminili, con “nodo” centrale, si può datare il rilievo alla seconda metà del I sec. a.C.



 


 


 


35-Tomba del frontespizioSEPOLCRO A TEMPIETTO E' articolato su due piani, con scalinata d’accesso sul podio, che portava al piano superiore, in cui si svolgevano le cerimonie funebri; dal lato posteriore del monumento si accedeva alla camera funeraria, ricavata all’interno del podio. Iai particolari costruttivi il sepolcro è stato datato alla metà del II sec. d.C.



 


 



TOMBA DI QUINTO APULEIO La struttura ingloba un grosso frammento di lacunare fiorito in travertino ( si tratta di un elemento architettonico decorativo posizionato in maniera simmetrica con altri) proveniente da un soffitto.



 


 


30-Tomba di Quinto Apuleio



TOMBA DI ILARIO FUSCO Al di sotto di un frontone triangolare realizzato dal Canina, è inserito il calco di una stele funeraria con i ritratti a mezzo busto di cinque personaggi: nella nicchia centrale è raffigurata una coppia di coniugi nel gesto della dextrarum iunctio e, forse, la loro figlia; in ciascuna delle due nicchie laterali sono ritratti due personaggi maschili; la pettinatura delle due donne consente di datare il rilievo intorno al 30 a.C. L’iscrizione di Ilario Fusco murata insieme al rilievo dà il nome al sepolcro.



27-Tomba di Ilario fuscoTutto questo in quasi tre ore di passeggiata fra andata e ritorno.


5 commenti:

  1. Credo che la fotografa meriti un premio, sì si, bravissima e brava anche nell'illustrazione di ogni scatto.
    Complimenti Anna
    un bacione

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  2. Stupendissime foto...e bravissima come cicerone...
    Buona giornata!!!
    PS: alla fine non sono partita...sai quel qualcosa che ti frena?

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  3. Concordo, l'Appia Antica è davvero un luogo magico!
    Mi vengono sempre i brividi se considero cosa sono stati capaci di costruire i romani...

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  4. un salutino cara Annina
    ciao e buon pomeriggio

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  5. Che fotografie me-ra-vi-GLIOSE!!!!
    E quella di te con l'ombrello?!!!! Rimango a bocca aperta!
    Hai visto il tuo ricamo da me? Io lo adoro davvero e quando la indosso cerco ogni vetrina per guardarmi la schiena (hihihi). Grazie ancora cara Anna, davvero tanto! Ti abbraccio ed auguro un buon martedì. Tu li vedi vero i messaggi sui post precedenti?! Cathy

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