sabato 21 giugno 2008

Sincronicità

Il termine è stato introdotto dallo psicoterapeuta Carl Jung nel 1950 per descrivere eventi che avvengono nello stesso tempo, in modo “sincrono” senza avere tra di loro un rapporto causa-effetto, ma sono significativi. Ed è per questo che sembrano tanto misteriosi e spesso ci fanno esclamare “Ma guarda che coincidenza!” ed inducono riflessioni sul destino e sul fatto che nulla succede per caso.


Un evento che accade in perfetta sincronia con un pensiero (pensiamo ad una persona e all'improvviso la incontriamo o riceviamo una sua telefonata; oppure un amico, durante una passeggiata, ci indica un'erba spontanea e poche ore prima, per la prima volta nella nostra vita, ci avevano raccontato di una ricetta che prevedeva proprio quella pianta).


Jung stesso, nel suo saggio “La Sincronicità” del 1952, raccontò un fenomeno accaduto a lui stesso: una sua paziente gli stava raccontando di uno scarabeo apparsole in sogno, quando un rumore proveniente dalla finestra dello studio lo fece voltare e, avvicinatosi ed aperta la finestra, prese al volo un coleottero, una cetonia dorata, quanto di più simile allo scarabeo vivesse in quei luoghi.


Perchè tutto questo? Perchè qualche ora fa dallo scrivere un messaggio al ricevere una telefonata è intercorsa la distanza di un pensiero...

2 commenti:

  1. Interessante questo post!
    Spero lo sia stata altrettanto la telefonata ricevuta!
    ;)

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  2. Ho qui un articolo del 2004 a cura di Rossana Cavaglieri , sul tema delle coincidenze.

    E' ovviamente ricordata la figura di Carl Gustav Jung.

    Lui ipotizzava che l'Universo è come un grande serbatoio di energia
    che risponde alle nostre aspettative, creando le opportunità che ci permettono di andare avanti nella vita.
    Se sappiamo guardarlo nel modo giusto,
    in tutti i dettagli,
    ogni istante ci presenta la soluzione.


    "Maggiore è l'attenzione che focalizziamo sulle coincidenze,
    maggiore è la capacità di attrarne altre che ci aiutino a decifrarne il significato", dice il sociologo e psicologo Enrico Cheli.

    "E' come se una condizione interiore richiamasse in qualche modo un evento esterno, spingendoci inconsciamente a trovarci al posto giusto al momento giusto"

    "La cosa importante è che ci sia la presenza di più situazioni, che possono essere avvenimenti, ma anche sogni o pensieri" dice Marina Valcarenghi, psicoterapeuta.

    "Poi bisogna che la persona percepisca spontaneamente
    una relazione, un legame tra queste situazioni,
    e che queste siano del tutto casuali.

    Infine, il soggeto sente che quella coincidenza altrimenti improbabile e casuale lo sta emozionando in senso profondo".


    Baci da STEFANIK

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